Quaderno di Viaggio: Vietnam Settentrionale – Agosto 2010


Ci ho messo due anni per arrivare in Vietnam. Due anni prima di avere il tempo, i soldi, lo spirito necessario per partire e realizzare un sogno. La prima cosa che penso appena atterrata ad Hanoi quindi, dopo la notte insonne passata all’aeroporto di Bangkok, è che finalmente sono esattamente dove vorrei essere.. una sensazione che, per quanto possa sembrare strano, non è facile provare.

Usciamo dall’aeroporto e.. piove!Peccato, ma d’altronde sapevamo che la stagione non era la migliore e fino a quel momento, con il tempo trovato ai templi di Angkor, non potevamo non dirci fortunati. Ci accordiamo sulla tariffa del taxi senza farci fregare troppo per arrivare in centro e ci facciamo portare in stazione per prenotare i biglietti del treno per partire la notte stessa per Sapa. Senza anticipo ovviamente troviamo a malapena due posti poltrona nello scompartimento a sedili morbidi, ma almeno così potremo mantenere il programma per i prossimi 4 giorni fra i villaggi del nord, gli unici pianificati prima della partenza dall’Italia. Abbiamo qualche difficoltà a trattare con il signore che si occupa degli armadietti bagagli della stazione che parla solo vietnamita, ma buona volontà e la palestra di negoziazione dei giorni precedenti in Cambogia ci aiutano a ottenere un prezzo equo per i sei giorni in cui intendiamo lasciare le valige grosse ad aspettarci in modo da proseguire il più leggeri possibili nei giorni di trekking e alla baia di Halong.

in mototaxi ad Hano

Appena giunti ad Hanoi non si può non notare lo sciame di motociclette che invade letteralmente le strade sorpassando ovunque riescano a infilarsi, soprattutto quando ci si trova per la prima volta a cercare di attraversare la strada cercando di non rimetterci le penne. 🙂 Da bravi avventurieri decidiamo che non possiamo lasciarci scappare anche questa esperienza. Fortunatamente nel frattempo ha smesso di piovere per cui lasciati i bagagli in stazione saliamo su due mototaxi per raggiungere il museo di Ho Chi Minh. Ci arriviamo all’ora di pranzo quindi lo troviamo chiuso per pausa, così come il mausoleo dedicato anch’esso allo Zio Ho che invece è aperto solo al mattino. Decidiamo di fare un giro nei dintorni, dando un’occhiata anche alla Pagoda su una sola colonna che si trova dietro al museo, ma di non aspettare l’apertura pomeridiana e spostarci direttamente al Quartiere Vecchio nei pressi del lago Hoan Kiem in cyclo.

 

Hanoi - Pagoda su una sola colonna

Il Quartiere Vecchio è il cuore storico di Hanoi. Le sue viette strette piene di traffico, venditori ambulanti e negozi di ogni genere costituiscono l’anima vitale e commerciale della città e addentrarvisi lasciandosi conquistare dai colori, gli odori e i sapori dei dolci di strada e del nostro primo pho, la tipica zuppa vietnamita, è un’esperienza che immediatamente mi conferma la sensazione iniziale.

Hanoi - Torre della Tartaruga

Terra di leggende, il Vietnam è ricco di storie che spiegano la nascita di alcuni fra i propri luoghi più famosi e suggestivi da cui vengono derivano i loro nomi attuali. Hoan Kiem, per esempio, significa Lago della Spada Restituita. Tradizione vuole infatti che a metà del XV secolo gli dèi inviarono all’imperatore Le Thai To una spada magica che egli utilizzò per cacciare i cinesi dal Vienam. Il giorno successivo alla guerra, l’imperatore vide una gigantesca tartaruga d’oro sulla superficie del lago, che afferrò la spada e scomparve nell’acqua per restituirla ai suoi divini protettori.

Ci avviciniamo scrutando l’acqua per cercare una delle tartarughe discendenti dalla protagonista della leggenda visto

lezioni di t'ai chi a Hoan Kiem

che si dice portino fortuna a chi riesce a vederle nelle rare occasioni in cui emergono. Intorno al lago la vita scorre frenetica, ma basta guardare l’acqua, la Thap Rua (Torre della Tartaruga) – emblema della città che si trova su un isolotto in mezzo al lago ed è sormontata da una stella rossa – attraversare il rosso ponticello Huc (ponte del Sole Nascente) e arrivare al tempietto di Ngoc Son per immergersi in un’atmosfera suggestiva scandita dal ritmo lento dei movimenti di t’ai chi dei gruppi che si ritrovano a esercitarsi lungo le sponde. Dopo un giretto fra i numerosissimi negozi di scarpe di ogni tipo che si trovano nelle immediate vicinanze del lago e un salto in una delle onnipresenti agenzie di viaggi per prenotare anche la gita di due giorni ad Halong, ci prepariamo per un’altra esperienza di immersione nella cultura viet: lo spettacolo delle marionette sull’acqua. Discendente di un’antica arte inventata dai contadini che lavoravano nelle risaie del Delta del Fiume Rosso e un tempo tramandata segretamente di padre in figlio, lo spettacolo oggi si svolge all’interno del Teatro Municipale dov’è allestita una piscina quadrata in cui sono azionate le marionette. Si tratta di diverse storielle divertenti di argomento bucolico o leggendario all’interno delle quali l’accompagnamento musicale dal vivo gioca un ruolo preponderante e che si riesce a seguire grazie alla loro espressività, anche se le battute sono recitate solo in vietnamita.

 

le marionette sull'acqua

Tiriamo in lungo continuando il giro nel Quartiere Vecchio e poi rientriamo alla stazione in tempo per prendere il treno notturno che ci poterà a Lao Cai, quasi al confine con la Cina. Anche se la carrozza sembra un po’ da film dell’orrore

Sapa

scopriamo che i sedili sono ampiamente reclinabili e riusciamo quindi a dormire un minimo, considerando che l’arrivo è previsto per le 4.30 di mattina. Ancora intontiti usciamo nel piazzale immerso nella notte e troviamo subito l’autista venuto a recuperarci. Per il tour nei villaggi del nord infatti ci siamo affidati al signor Nghe, un tour operator locale segnalato sulla Lonely Planet con il quale abbiamo definito le cose che ci sarebbe piaciuto vedere e studiato un giro personalizzato a un prezzo che, una volta in loco, abbiamo scoperto essere ottimo per il servizio avuto. Appena ci

vista di Sapa dal Lotus hotel

raggiunge anche Mye, la ragazza che ci farà da guida nei successivi 4 giorni, partiamo alla volta di Sapa su una stretta strada di montagna interrotta ogni tanto da una frana qua e là. Saranno le nuvole basse, sarà la leggera pioggerellina che comincia a cadere e appanna i finestrini della nostra 4×4 o il paesaggio in cui cominciamo a scorgere risaie e villaggi ma mi sembra di essere arrivata in un luogo delle favole. La vista mozzafiato che godiamo dalla camera del nostro hotel, il Lotus, una colazione – manco a dirlo – a base di frittata e té vietnamita, ma sopratutto una doccia calda ci rimettono al mondo, pronti per un giro al mercato locale e al villaggio Cat Cat della tribù Black H’mong, a circa 3 km sotto il centro cittadino.

 

Sapa

La prima cosa che mi colpisce di Sapa, perla incastonata fra le montagne, è l’incredibile quantità di alberghi, ristoranti, negozi di souvenir e altre attrazioni dedicate ai turisti. Chiedendo a Mye la mia impressione che nessuno di locale abiti effettivamente la cittadina è confermata. In effetti i rappresentati delle diverse tribù della zona vivono tutti nei vicini

Black H'mong

villaggi e si spostano in ‘città’ solo per vendere i prodotti del loro artigianato o per altre occupazioni legate al turismo. In particolare a Sapa si possono incontrare membri delle tribù di montagna appartenenti ai gruppi Black H’mong, caratterizzati da abiti di color blu scuro, e Red Dzao, con indosso invece il tipico copricapo colo rosso vivo. Anche i villaggi limitrofi vivono di turismo, oltre che della coltivazione del riso, per cui per accedervi bisogna pagare delle piccole tasse d’ingresso e una volta entrati vi si trovano botteghe di artigianato tipico (tessuti, manufatti, cibi e bevande) e donne e bambini che a ogni passo cercano di venderti qualcosa. La strada che porta a Cat cat è ripida e

il villaggio Cat Cat

nonostante sia per la maggior parte asfaltata la pioggia caduta non rende meno difficoltoso il tragitto. Riusciamo comunque a rimanere in piedi ed arrivare alla cascata che si trova nella parte più bassa del villaggio, ma un po’ per stanchezza, un po’ per provare anche l’ebbrezza di una nuova ‘avventura, sulla via del ritorno decidiamo di farci riportare a Sapa con gli xe om, motorini sgangherati con ragazzini in veste di autisti. Ovviamente a me tocca il più spericolato di tutti, ma miracolosamente riesco a non volare per terra e a tenere ben salda in mano la macchina fotografica nonostante un salto di mezzo metro dalla sella per colpa di una buca.. o_O’

Red Dzao
artigiani a Cat Cat
bambini a Cat Cat

Rientrati in albergo ci concediamo un giretto fra i negozi di souvenir e un massaggio ai piedi à la façon Red Dzao, ovvero non esattamente rilassante ma di sicuro rigenerante. L’allenamento intensivo del primo giorno ci fa svegliare baldanzosi il mattino dopo, pronti per il secondo trekking che ci avrebbe condotto ai villaggi di Lau Chai, Ta Van e

la strada per Ta Van

Giang Ta Chai delle tribù Red Dzao e Giay. Invece di 3 i Km a questo giro sono 20, ma la strada larga e asfaltata che ci aveva portati a Cat Cat ci fa ben sperare. Peccato che  stavolta a un certo punto la strada si trasformi in un sentiero di montagna stretto stretto, in cui pezzi a pendenza che sfiora i 90 gradi si alternano a salite dove non sarebbe male avere dei ramponi ai piedi, soprattutto dopo che un’allegra pioggerellina di mezz’ora (scesa per fortuna durante la nostra pausa pranzo) rende il tutto fangoso e altamente scivoloso.. La cosa incredibile è che mentre io fatico a restare in piedi con le scarpe da ginnastica, le nostre guide –  a Mye si sono affiancate oggi sua mamma e una sua amica originarie del primo villaggio che visitiamo – procedono saltellando senza esitazioni con ai piedi delle semplici ciabatte!!??!! Ad un certo punto incrociamo sulla nostra strada una mucca abbarbicata sulle pendici della montagna appena

risaie

sopra il sentiero, che ovviamente comincia a scivolare e sembra voglia venire dritta dritta addosso a me. Incredibilmente riesce a recuperare la stabilità prima che succeda l’irreparabile e nonostante la forte tentazione di farmi lasciare lì in mezzo ai boschi distrutta mi abbia sfiorato più volte alla fine sono sopravvissuta, anche se dopo l’ultima salita sono semi svenuta in macchina con tutti i muscoli delle gambe – compresi quelli di cui non sospettavo nemmeno l’esistenza 😀 – che imploravano pietà. Morti di fatica ma estasiati dai paesaggi, gli incontri e le realtà con cui siamo entrati in contatto decidiamo di concederci un’altro massaggio Red Dzao, stavolta completo di bagno in tinozza con erbe e oli essenziali.

l'amica di Mye
il panorama della Muong Hoa valley
incontri lungo la strada
la sostenibile leggerezza dell'essere

La mattina dopo lasciamo Sapa col sole e dopo 4 ore di macchina arriviamo a Cao Son, un villaggio di montagna a 1500 metri fra la Muong Lum valley e la Lung Khau Nhin valley. Qui le risaie lasciano spazio a una fitta vegetazione che ci rimanda immediatamente all’immagine del Vietnam da film e ad ogni curva quasi mi aspetto di veder spuntare sopra le montagne gli elicotteri di Apocalypse Now, sperando ovviamente che nessuno ci spari! ;-D Anche se è mattina e siamo piuttosto in alto il clima è torrido, ma preferiamo comunque procedere con i finestrini abbassati piuttosto che con l’aria

Cao Son Ecolodge

condizionata sparata a palla come sarebbe da uso locale, anche perché almeno possiamo approfittarne per scattare qualche foto al paesaggio e ai personaggi che incrociamo lungo la strada. Arriviamo al Cao Son Ecolodge, in cui ci fermeremo per la notte. Purtroppo nel lode originale le camere sono già tutte occupate e così ci accomodano nella nuova struttura in muratura che devono aver finito da poco, visto che odora ancora di calce fresca. Il tempo di sistemarci e bere una tazzina di té che ci offrono ed è già ora di pranzo. Mangiamo qualcosina giusto per far scorta di energie in vista del trekking pomeridiano e intanto le mie gambette, che erano in sciopero dopo la mazzata del giorno prima, già cominciano a presagire un nuovo ‘attacco’.

dintorni di Cao Son
dintorni di Cao Son

 

In realtà, considerando che avevamo solo il pomeriggio a disposizione, mi sentivo abbastanza fiduciosa che questa nuova gita sarebbe stata una passeggiata in confronto, ma puntualmente, come già mi era capitato in questa vacanza, si

Flower H'mong

è ovviamente avverato l’esatto contrario di quello che pensassi.. Insieme a Mye e a un ragazzo del luogo che ci fa da guida ci infiliamo in mezzo ai campi di riso, di mais, di zucche! – queste ultime sono il prodotto tipico di quest’area – risalendo e soprattutto scendendo per sentierini dove a malapena riusciamo a mettere un piede davanti all’altro e per lo più coperti dalla vegetazione, quindi non riusciamo mai a capire se stiamo camminando sopra terra, voragini o sassi scivolosissimi. Saltellando agili come stambecchi azzoppati riusciamo a cadere e infangarci anche a questo giro, ma la ‘passeggiata’ mi lascia davvero incantata! Al contrario di Sapa, qui – e

lavorando il granturco

anche a Bac Ha, dove saremmo andati il giorno seguente – il turismo fortunatamente non è ancora arrivato in maniera così massiccia e invadente ed è quindi possibile godersi appieno le realtà originali dei villaggi di montagna e delle tribù che li abitano, principalmente di etnia Flower H’mong. Nel nostro lungo giro di altri 20 Km circa ci imbattiamo infatti in diversi villaggi dove la vera attrazione siamo noi, perché turisti qui non ne passano mai o quasi. Stuoli di bambini corrono a salutarci appena ci vedono, alcuni più sfacciati si mettono in posa per farsi fare le foto e vengono a guardarle, altri si spaventano e scoppiano in lacrime alla vista dell’obiettivo anche se poi notiamo che stanno ‘giocando’ con in mano un machete, altri ancora ci seguono curiosi a distanza ma quando ci giriamo per salutarli scappano via intimiditi ridendo. Questo è il Vietnam che mi è rimasto nel cuore, quello che più mi è piaciuto e in cui voglio tornare. La zona più vera e la più bella in assoluto..

bambini a Cao Son
bambini a Cao Son
bambini a Cao Son

La domenica terminava purtroppo il nostro giro dell’area nord-occidentale con l’ultima tappa a Bac Ha e al suo famoso

il mercato di Bac Ha

mercato domenicale, molto più bello e caratteristico di quello di Sapa a mio avviso, fosse anche solo perché frequentato più da locali che non da turisti. Dopo gli acquisti di rito, un saluto e un ringraziamento a Mr Nghe – il nostro tour operator che ha la sua base a Bac Ha – e un giro in piroga sul fiume Chay, siamo quindi ritornati a Lao Cai per prendere il treno notturno che ci ha riportati ad Hanoi in tempo per salire la mattina dopo direttamente sul pullman con cui abbiamo raggiunto un altro dei luoghi simbolo del Vietnam settentrionale: la Baia di Halong.

 

in piroga sul fiume Chay

Come ci spiega la nostra guida Tony, la leggenda vuole che gli isolotti di pietra calcarea che rendono tanto suggestiva la baia, che fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, siano stati originati da un drago che, scendendo dalle montagne verso il mare, li abbia creati sbattendo la coda di qua e di là. In effetti il nome stesso Ha Long significa ‘discesa del drago’.

giunca alla Baia di Halong
venditori di bibite

 

Dopo 3 ore di viaggio arriviamo ad Halong City, dove un mare di turisti affolla il porto da cui partono le giunche per le

la Grotta delle Sorprese

crociere di 1,2 o 3 giorni. Per godere al massimo della baia e riposarci un po’ dopo gli ultimi, intensi, 4 giorni avevamo scelto la crociera di 2 giorni, ma purtroppo il secondo giorno il tempo ci ha giocato un brutto scherzo costringendoci a tornare ad Hanoi con 3 ore di anticipo sul programma e non permettendoci di fare nulla se non rientrare in porto dopo colazione. Fortunatamente il giorno dell’arrivo il tempo era stupendo e una

tuffi dalla giunca

volta saliti sulla nostra Imperial Cruise ci siamo addentrati in questo luogo dall’aura mitologica insieme ad almeno un altro centinaio di giunche simili. Un giro in kayak, una visita alla Grotta delle Sorprese – una delle più grandi fra le numerose che si trovano nelle formazioni calcaree, scoperta per caso dai francesi all’epoca del loro dominio coloniale sul Viet – e siamo ritornati sulla giunca giusto in tempo per goderci un tuffo dal ponte superiore nella acqua cristallina e salatissima della baia. E poi un altro, un altro e un altro ancora.. a divertirci come bambini, su e giù fino al tramonto.

 

tramonto alla Baia di Halong

Il mega temporale che ci costringe al rientro comincia la notte stessa e ci accompagna per tutti il giorno successivo, anche durante la visita al Lago Occidentale con cui decidiamo di concludere la nostra visita alla città. Facciamo gli ultimi acquisti, recuperiamo i bagagli che da 6 giorni ci aspettano alla stazione e ci godiamo l’ultima notte ad Hanoi  nella nostra stanzetta da 15$ al Tung Trang Hotel, un alberghetto senza pretese in una vietta silenziosissima – qualità da non sottovalutare in una città trafficata com questa – a due passi da Hoan Kiem.

Hanoi ci saluta con la pioggia, esattamente come ci aveva accolti una settimana prima. Si chiude il cerchio e già stiamo volando in direzione sud. Ho Chi Minh City, arriviamo!

8 pensieri riguardo “Quaderno di Viaggio: Vietnam Settentrionale – Agosto 2010”

  1. Ciao Stefania,
    ho letto con gran piacere il vostro resoconto del viaggio nel nord del Vietnam. Noi siamo una coppia e stiamo organizzando lo stesso tipo di viaggio per agosto e stiamo buttando giù delle idee su logistica costi e clima. Se possibile mi piacerebbe avere qualche dettaglio sul clima da voi trovato, sui costi circa e se a tuo avviso conviene rivolgersi ad un tour operator oppure si risparmia sostanzialmente facendo da soli. Avremo due settimane abbondanti da spendere soltanto in minima parte tra Saigon ed il Mekong, venendo dalla Cambogia.
    Grazie Paolo

    1. Ciao Paolo,
      sono contenta che il mio racconto ti sia stato utile. 🙂
      Per quanto riguarda il clima noi siamo stati decisamente fortunati! Fai conto che su 15 giorni in Viet, ne avremo avuti si è no due di pioggia, ma da quello che mi hanno raccontato altri amici diciamo che va molto a fortuna e ‘ad annate’ diciamo..
      Per quanto riguarda la richiesta sui tour operator, intendi rivolgendosi a uno qui in Italia prima di partire o a quelli direttamente in loco? Per la logistica, perdonami ma non ho capito bene, voi vorreste fare solo la parte Saigon + Mekong in due settimane o in quel tempo fate Viet + Cambogia?
      Se ti posso essere utile su qualcos’altro chiedi pure!
      A presto

      Stèf

  2. Ciao Ele, i biglietti per Lao Cai li abbiamo fatti direttamente alla stazione dei treni la mattina della partenza.. Diciamo che tutto dipende da che tipo di viaggio in treno volete fare! 🙂
    Lì alla stazione vendono biglietti per le carrozze normali in 3 categorie: poltrone rigide (che ti sconsiglierei perchè le ho viste dai finestrini e sono proprio di legno.. insomma, impossibile dormire!), poltrone reclinabili (che sono quelle che abbiamo trovato noi con così poco preavviso – devo ammettere che sono abbastanza comode, si reclinano parecchio e se non hai vicini rumorosi riesci a dormire. Certo, non è un letto!), e cuccette (che dovrebbero essere da 4 se non ricordo male). Allo sportello la tizia parlava più o meno inglese per cui riuscite a capirvi senza problemi, se invece aveste bisogno di lasciare anche voi zaini/borse negli armadietti per qualche giorno preparatevi a mimare e fare una trattativa su un pezzo di carta per il prezzo perchè il guardiano parla solo vietnamita! 😉
    I treni standard sono abbastanza puliti e non costano veramente nulla, fai conto che noi con meno di 10€ abbiamo fatto a/r.
    Se invece volete star sicuri di essere comodi e avere una cuccetta un po’ più di lusso potete prenotare i biglietti in un’agenzia. Arrivate ad Hanoi qualche giorno prima di partire per il nord? Se sì io vi consiglierei di fare tutto direttamente lì, ti renderai conto che in realtà è semplicissimo perchè di agenzie ce ne sono milioni a ogni angolo della strada e le proposte sono tutte simili sia a livello di prezzo sia di servizi inclusi.
    Se invece vi sentite più sicuri (o non avete quei 2/3 gg di anticipo sulla partenza che potrebbero farvi trovare la cuccetta) e preferite prenotare dall’Italia, io avevo guardato un TO che si chiamava Pumpkin Travel o qualcosa del genere (che fa anche Halong).
    Tieni presente che anche tutti gli hotel hanno i contatti per organizzarvi i vari tour, quindi al limite potete chiedere anche lì. In generale, per quello che ho visto io, se non si ha un programma molto fisso e si è capaci di adattarsi la cosa migliore è partire avendo prenotato il meno possibile e fare tutto in Viet, anche per risparmiare un bel po’.

  3. ciao stef, grazie per la risposta super veloce. vista la tua disponibilità ti faccio subito un’altra domanda :-),..dove avete preso i biglietti per il treno notturno hanoi-lao cai? per il giro nella baia d’halong volevamo appoggiarci all’agenzia di viaggio ocean tour…che ne dici…voi avete altre proposte :-)…
    grazieeeeeeeeeeee…
    ele

  4. molto molto interessante il racconto. anche noi ad agosto andremo in vietnam, quindi vi chiediamo alcune info: quale tour operator avete scelto sulla lonely per andare a visitare le tribù di montagna e quanti giorni siete stati. grazie per le info
    a risentrici
    eleonora

    1. Ciao Eleonora,
      noi abbiamo contattato il tour operator Hoang Vu Tours, legato all’hotel Hoang Vu di Bac Ha. Qui trovi il sito di riferimento http://bachatourist.com/
      Noi ci siamo fermati 4 giorni sulle montagne – fra Sapa, Cao Son e Bac Ha – e il 5° siamo rientrati ad Hanoi perché volevamo vedere bene la zona (non avessimo avuto solo 17 gg in tutto ci saremmo fermati anche di più), però la maggior parte dei TO locali propongono giri anche di 3 giorni.
      In generale ci sono dei giri ‘preconfezionati’ oppure potete segnalare quali sono i villaggi/le zone che preferireste vedere e studiare insieme un itinerario ad hoc.
      Se ti servono altre info chiedi pure. Massima invidia per il vostro viaggio, io spero di riuscire a tornare presto in Viet perchè l’ho adorato! 🙂

      stèf

      1. ciao stef, grazie per la risposta super veloce. vista la tua disponibilità ti faccio subito un’altra domanda 🙂 ,..dove avete preso i biglietti per il treno notturno hanoi-lao cai? per il giro nella baia d’halong volevamo appoggiarci all’agenzia di viaggio ocean tour…che ne dici…voi avete altre proposte 🙂 …
        grazieeeeeeeeeeee…
        ele

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